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2 Aprile 2011 alle 5:58 #3868AntonyMembro
Ho un problema di interpretazione.
Lungo una verticale di un sondaggio, che è realizzato tutto nella stessa formazione, sono state eseguite 5 prove di permeabilità tipo Lugeon. Il problema è che dai dati di queste prove risultano valori di permeabilità molto differenti, anche con variazioni di 2 ordini di grandezza. In un caso quasi 3 ordini di grandezza.
Ora, mi chiedono di definire le caratteristiche idrogeologiche della formazione sulla base dei dati del sondaggio. Cosa faccio? faccio una media delle 5 prove?? Ha senso??
Oppure è meglio prendere la prova maggiore e quella minore e dire che la permeabilità è variabile da … a …?Ogni suggerimento è bene accetto!!
Grazie in anticipo
Antonio4 Aprile 2011 alle 13:32 #4318mariagiovaMembroL’ipotesi di fare una media la scarterei. Se i valori sono venuti differenti di 3 ordini di grandezza significa che alcune prove sono state fatte in corrispondenza di fratture aperte (le prove con valori più alti) e altre sono state fatte in corrispondenza di roccia senza fratture o roccia quasi integra (le prove con valori più bassi).
Se fai una media di tutti i valori ottieni un numero che non caratterizza nulla.…a proposito poi…le prove sono state fatte in roccia o in terreno?? che tipo di roccia/terreno? Si capisce qualche cosa dall’RQD (tipo se ci sono forti variazioni nel gradi di fratturazione?
Tutti questi sono elementi importanti per la caratterizzazione, non puoi basare tutto loso sugli U.L. perchè altrimenti rischi di fare una valutazione incompleta e inesatta.
Saluti!!
5 Aprile 2011 alle 12:26 #4319AntonyMembroGrazie Mariagiova
rispondo subito alle tue domande:
1) le prove sono state fatte in roccia
2) tutto il sondaggio, che è profondo 70 metri, è nella stessa formazione (a parte 3.5 metri di terrazzo alluvionale in superficie che però non è stato caratterizzato)
3) la formazione è un flysch torbiditico costituito da alternanze di livelli di arenaria e livelli di marna. Ogni sequenza (arenaria+marna) ha uno spessore variabile da 80-100 cm fino a 2-3 metri
4) ogni prova è stata fatta su un intervallo di 3 metri di lunghezza (quindi sono sempre state caratterizzate sia le marne che le arenarie)
5) dall’esame degli RQD non si capisce molto nel senso che gli RQD sono variabili lungo la verticale del sondaggio, ma non c’è una apparente relazione fra RQD e permeabilitàConcordo con il fatto che non ha senso fare una media
Grazie, e se ci sono altri suggerimenti li ascolto tutti volentieri!3 Maggio 2011 alle 7:41 #4320AntonyMembro…se qualcuno mi sa illuminare…il post è ancora attivo
3 Maggio 2011 alle 14:06 #4321bernagozziAmministratore del forumPer quello che riguarda il rapporto fra RQD e permeabilità dedotta da prove Lugeon ho notato spesso anch’io una mancanza di correlazione.
Non è detto cioè che gli intervalli con RQD inferiore siano caratterizzati da una permeabilità maggiore, o almeno questo non emerge chiaramente dalle prove.
In alcuni casi abbiamo provato a fare una analisi più dettagliata, andando a verificare la distribuzione delle fratture nei tratti interessati dalle prove.
Abbiamo provato a dividere le discontinuità intercettate dal sondaggio in discontinuità dovute a laminazione (ad esempio giunti di strato o interfacce dovute a variazioni nella granulometria dei sedimenti) e in discontinuità dovute a fratturazione e abbiamo provato ad individuare una relazione fra la densità della fratturazione e il valore di permeabilità dedotto dalle prove Lugeon. Anche in questo caso però, non è stato possibile individuare alcuna relazione soddisfacente.
La motivazione probabilmente si può ricercare nel fatto che la spaziatura di una discontinuità è solo uno dei parametri che governa la permeabilità in ammassi fratturati. L’apertura, la continuità il riempimento e il grado di connessione fra le discontinuità non sono rilevabili semplicemente dall’esame di una carota di sondaggio e probabilmente è per questo che si fa fatica ad individuare una relazione fra fratturazione e permeabilità e quindi anche fra RQD e permeabilità.
Questa almeno è l’idea che mi sono fatto.
Ritengo che in fase di analisi di prove Lugeon debba comunque essere fatta una comparazione fra permeabilità e RQD, senza però aspettarsi necessariamente che questa comparazione porti ad una relazione definita fra i due parametri.La successione torbiditica interessata dalla prova è uniforme per rapporto arenaria/marna? E’ cioè possibile individuare intervalli francamente arenacei e intervalli francamente marnosi o e meglio considerare il tutto come un insieme omogeneo con un rapporto arenaria/marna abbastanza costante?
Questo potrebbe essere importante per valutare l’opportunità o meno di suddividere la successione attraversata in uno o più intervalli omogenei per caratteristiche idrogeologiche.
Saluti!5 Maggio 2011 alle 7:53 #4322AntonyMembroIntanto grazie per le considerazioni sull’RQD. Anch’io non avevo trovato alcuna relazione apprezzabile fra UL e RQD e questo mi conforta.
Per quello che riguarda la successione stratigrafica intercettata dal sondaggio direi che è più o meno regolare. Cioè, lo spessore dei livelli arenacei e dei livelli marnosi non è sempre uguale, ma non si riesce ad individuare degli intervalli chiaramente differenti.
Insomma, è variabile ma in modo un po’ casuale.il rapporto “spessore strati arenacei” / “spessore strati marnosi” l’ho calcolato misurando tutti gli spessori arenacei e tutti gli spessori marnosi poi facendo il rapporto.
E’ venuto: Spessori arenacei / Spessori marnosi = 0.3704Saluti e Grazie!
9 Maggio 2011 alle 15:10 #4323bernagozziAmministratore del forumSe non è possibile individuare intervalli differenti per caratteristiche litologiche, probabilmente la cosa migliore è considerare tutta la successione attraversta come un’unica unità con permeabilità variabile da … a ….
Di solito le formazioni torbiditiche, costituite da alternanze di livelli con caratteristiche differenti che si alternano in modo ritmico, sono anche anisotrope. La permeabilità valutata nella direzione parallela alla stratificazione è di norma differente dalla permeabilità calcolata nella direzione perpendicolare.
Nel tuo caso è ragionevole supporre che la rete di fratture con la persistenza e la continuità maggiore si trovi in corrispondenza degli intervalli arenacei che pertanto risultano più permeabili rispetto agli intervalli marnosi.
In teoria, conoscendo la permeabilità media dei livelli arenacei e la permeabilità media dei livelli marnosi, sarebbe possibile calcolare la permeabilità della formazione nella direzione parallela e perpebdicolare alla stratificazione.
Nella pratica è molto difficile valutare separatamente la permeabilità dei livelli arenacei e marnosi. In ogni caso, però, l’aspetto dell’anisotropia andrebbe segnalato. -
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