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2 Gennaio 2012 alle 9:13 #3893andrji00Membro
Buongiorno a tutti, buongiorno dott. Bernagozzi. Da buon dottorando eccomi già al lavoro il 2 gennaio :-b
Volevo chiedere un ulteriore aiuto. Il mio modello è praticamente una penisola, in realtà, avendolo isolato dal resto attraverso uno studio preventivo sulle piezometrie per definire un’area no flow, posso dirre che sto modellando un’isola, da tre lati mare e un lato celle no-flow dell’isolamento del mio acquifero dal resto.Avevo un dubbio. Tutto ciò che è contorno, ovvero dunque anche la zona mare, le devo considerare celle no-flow?Per intenderci tutte le caratteristiche idrogeologiche ovviamente le metto nel mio acquifero ma il “mare” come lo tratto? Io pensavo a considerarlo no-flow ma il mio ulteriore dubbbio è non è che la funzione GHB che poi andrò ad utilizzare risentirà di tale scelta?Soprattutto se errata concettualmente?
Inoltre, poichè il prof voleva trovassi almento un articolo in letteratura di un’isola o di un caso simile me ne sapreste suggerire uno? Io ne ho letti e scaricati tanti (1 risma ) ma, forse x mia mancanza, non ne ho trovati.
Grazie mille davvero e buon inizio d anno!!
2 Gennaio 2012 alle 9:43 #4412andrji00MembroVolevo approfittare anche per un’ulteriore domanda. Sto facendo un modello semplificato e tutta la linea di costa la sto modellando come COSTANT HEAD.
quando vado ad inserire i dati (star time head e stop time head) che imporrei unguale a zero, il software mi da il messaggio:Error!data start time Head!All specified head value for all time periodos must be greater than the bottom elevations for alla costant head cells.
Ho controllato cella per cella con il cell ispector ancora avessi assegnato un’altezza iniziale maggiore di zero, ma hanno tutte valore zero.
cosa mi sta sfuggendo?
grazie mille3 Gennaio 2012 alle 8:01 #4413bernagozziAmministratore del forumPer quello che riguarda l’errore segnalato dal software ti posso dare questa indicazione. Anche a me a volte è capitato di rilevare un errore di questo tipo quando la quota della base della cella a cui avevo associato la condizione costant head era uguale al valore imposto di costant head. In pratica quindi:
se il layer 1 ha il top a +2 m e il bottom a 0 m e se associo ad una cella del layer 1 un COSTANT HEAD di 0 m il software può segnare errore. La soluzione può essere quella di spostare il bottom a -0.1 metri, in modo che il carico idraulico nelle celle sia superiore, anche se di poco, al bottom delle celle.
Questo dovrebbe risolvere il tuo problema.
Anche in questo caso ti consiglio di fare il classico modello elementare di 20 x 20 celle e di fare qualche tentativo per vedere qual’è il margine che devi dare fra la quota del bottom delle celle e la quota del COSTANT HEAD. In ogni caso comunque il punto è che in una cella la quota del COSTANT HEAD deve essere un po’ superiore al bottom della cella.
NOTA: Questo Topic proseguiva affrontando il problema della simulazione del mare nel modello e in particolare veniva suggerito di considerare il mare come un’area a carico idraulico costante. Rileggendo più attentamente l’argomento, ho ritenuto di eliminare il seguito della discussione in quanto questa impostazione, che sarebbe stata corretta se la salinità dell’acqua di mare fosse stata la medesima dell’acqua di falda, potrebbe risultare non corretta in presenza di acque a densità differente.
5 Gennaio 2012 alle 8:59 #4414andrji00MembroBuongiorno Dott. Bernagozzi, come sempre mi ha dato una grossa mano. Ho risolto il problema della General Head con il -0.1
La ringrazio davvero tanto, era proprio qst specie di “bug”.27 Gennaio 2012 alle 9:10 #4417andrji00MembroGentile dott. Bernagozzi, ho implementato il sistema delle celle marine come mi aveva suggerito e la ringrazio. Si genera però un problema in fase transitoria, ovvero, per lunghi periodi, avendo modellato le celle marine come formazione geologica con K=1 e n=1, queste si “svuotano” delle concentrazione iniziale di soluto, ovvero la concentrazione salina, che invece dovrebbe rimanere costante….
come potrei risolvere questo problema? Ho provato anche a porre le celle marine come no-flow ma, come lei mi diceva, effettivamente la soluzione converge ma non mi convince, l’ipotesi è un pò troppo pesante…Però ovviamente così risolvo il problema dello “svuotamento” salino…
avrebbe consigli da darmi?
grazie tante
Andrea30 Gennaio 2012 alle 6:46 #4415bernagozziAmministratore del forumCome avrai visto ho eliminato dal topic tutta la parte nella quale si illustrava come procedere per l’impostazione del mare come zona costant head. Questo perché probabilmente l’opzione costant head applicata assimilando il mare ad un lago d’acqua dolce non è del tutto corretta. Infatti esiste il problema della salinità.
Però mi sembra di capire che tu stai usando Modflow assieme con un pacchetto aggiuntivo che prende in considerazione l’aspetto della salinità e pertanto, in queste condizioni, mi sentirei di dire che modellare il mare come area costant head dovrebbe essere ancora valida, a condizione di attribuire al mare la giusta salinità.
Riguardo al fatto che le celle si svuotano di soluto, cioè l’acqua diventa via via “meno salata” con il passar del tempo, non riesco a darti una indicazione precisa. A intuito proverei a dirti di cercare all’interno del pacchetto che stai usando per la salinità (penso sia seawat) una opzione concettualmente analoga al costant head che però si rifletta sulla concentrazione salina. Non so se esista una opzione del genere, cioè qualcosa che mantenga costante la salinità in una determinata cella. A intuito però dovrebbe funzionare.
L’opzione di modellare il mare come area No flow in effetti è un po’ pesante e non so neppure quanto realistica sia. Infatti esiste un deflusso di acqua dolce verso il mare e questo è incompatibile con il mare modellato con l’opzione no-flow. Inoltre esiste anche il problema del cuneo salino sotto la costa, che andrebbe in qualche modo gestito. Forse se si vuole usare l’opzione no flow si potrebbe integrare questa scelta con l’inserimento di dreni all’interfaccia mare-fondo marino in prossimità della linea di costa, modellando la conductance dei dreni per gestire lo scarico dell’acqua dolce verso il mare.30 Gennaio 2012 alle 8:44 #4416andrji00MembroGrazie dott. Bernagozzi. Si, io uso il pacchetto aggiuntivo seawat ed effettivamente c’è una ipostazione COSTANT CONCENTRATION. Per quanto riguarda la CHB mi sembrava, anche leggendo in letteratura, abbastanza corretta, più della GHB, soprattutto modellando il mare come formazione. la GHB la vedrei più nel caso del no-flow che però, come dice lei, trascura le ipotesi di Hubbert, moto dolce/salato.
Avrei però un’altro dubbio…
Nel caso di modellazione del mare come formazione, la CHB va solo sulla linea di costa o su tutto il mare?grazie mille davvero!
12 Febbraio 2012 alle 10:52 #4420andrji00MembroBuonadomenica dott. Bernagozzi. Le volevo chiedereun ulteriore aiuto. Ho modellato le celle marine come da lei suggerito, mentre per quanto riguarda le bounday condition, ho usato la CHB. Ho letto parecchia letteratura scientifica e quasi tutti utilizzano la CHB. In realtà il mio prof d riferimento mi ha fatto l’obbiezione di utilizzare la GHB per il discorso di una maggiore precisione e la possibilità di oscillazione del flusso marino. In realtà io l’ho vista usare per i laghi ma nessun asrticolo che ho letto, e ne ho letti parecchi, usa la GHB per il mare. In alcuni casi ho visto la CHB associate al mare modellato come no-flow.
Io ho saputo giustificare la mia scelta dettata appunto dalla Letteratura. Mi potrebbe dare una spiegazione del perchè tutti utilizzano la CHB?
grazie molte…13 Febbraio 2012 alle 16:39 #4418bernagozziAmministratore del forumProbabilmente la scelta di utilizzare prevalentemente la CHB, cioè il costant head, come condizione al contorno deriva da una maggiore facilità di utilizzo. Infatti il CH viene applicato ad una serie di celle e queste, una volta definite come CH, restano tali. Quindi in pratica la condizione carico costante vincola una cella ad un determinato carico idraulico e questo vincolo rende più semplice l’impostazione concettuale del modello.
Quando parli di possibilità di oscillazione del flusso marino esattamente cosa intendi? Cioè per quale ragione la GHB dovrebbe garantire una maggiore possibilità di oscillazione del flusso marino?14 Febbraio 2012 alle 13:10 #4421andrji00MembroGrazie dott. Bernagozzi. Effettivamente mi sono espresso male, la GHB permette una oscillazione dell’altezza piezometrica in fuinzione di un coef di conducibilità…Mi domandavo però..ma se io imposto attorno al mio modello una CHB o una GBH, che differenza c’è se poi modello le celle marine come no-flow o come formazione (k alto n=1)?
Non rimane tutto vincolato allac decisione del boundary?
grazie15 Febbraio 2012 alle 9:23 #4419bernagozziAmministratore del forumSecondo me la GHB dovrebbe essere usata per definire una condizione al contorno esterna al modello, cioè, appunto, un carico idraulico di riferimento per l’area di modellazione che non ha una definizione precisa all’interno della griglia del modello. Cioè ad esempio:
Se si realizza un modello vicino ad un lago ma l’area della modellazione, cioè il pratica la griglia del modello Modflow, non arriva a toccare il lago, non è possibile inserire un CHB in quanto il lago, che appunto dovrebbe essere una CHB, è esterno alla griglia. In questo caso si usa la GHB, che consente di definire un carico idraulico di riferimento (la quota dell’acqua nel lago) e una conductance, funzione delle caratteristiche idrogeologiche dei terreni presenti fra il lago e la griglia del modello.
Nel tuo caso però la condizione al contorno, cioè il mare, è interna al modello, cioè esistono nel modello delle celle “mare”. Quindi vedo un po’ complesso l’uso di una condizione GHB in quanto non so come potresti definire la conductance.
La mia perplessità di fondo sull’uso di una condizione GHB è appunto questa: la condizione va bene se deve fare entrare nel modello l’effetto di un carico costante che è esterno al modello ma che non può essere ignorato (il lago a 100 meri dal modello che è esterno alla griglia ma non si può fare finta che non esista). Se devi simulare qualcosa che è interno al modello non saprei in pratica come usarla. -
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