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Solitamente l’immissione di acqua in falda è possibile, a condizione che le acque immesse rientrino nei parametri fissati dalla normativa.
Nel caso delle acque di pioggia però c’è un problema da considerare: quando piove, l’acqua di pioggia cade sul tetto e si carica di tutta la sporcizia che si è accumulata sul tetto. Questa sporcizia non è un qualcosa di fisso nel tempo ma dipende da molti fattori. Uni di questi, ad esempio, è la data dell’ultimo acquazzone intenso: se l’ultimo acquazzone intenso c’è stato da poco ragionevolmente il tetto sarà pulito mentre se c’è stato da molto tempo il tetto sarà più sporco.
Per questa ragione le acque raccolte dai pluviali non credo che possano dare una garanzia di qualità per la reimmissione diretta in falda, soprattutto se si tratta di una falda profonda, quindi ragionevolmente di una risorsa idrica pregiata.
Prova ad informarti presso gli uffici della tua Regione, ma in linea di massima sconsiglierei questa cosa.
Saluti
Gabriele
Grazie Dott. Bernagozzi,
nel messaggio inviato premettevo comunque un’operazione preventiva di filtraggio (attraverso metodo normati e non, attraverso cui poter fornire necessaria evidenza, anche per tracciabilità in continuo).
Pertanto l’adduzione verrebbe ad originarsi da un sistema di accumulo che, con operazioni di filtraggio opportune, potrebbe essere introdotta nella falda.
Purtroppo non ho trovato materiale a cui attingere per disposizioni legislative e, da questo, è scaturita la necessità della richiesta.
Grazie comunque e Buon Lavoro
domenico
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