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27 Marzo 2012 alle 8:29 #3922zuberMembro
scusate, ho una domanda magari un po’ stupida ma devo togliermi un dubbio..
Sono alle prese con una modellazione con Seep/w di Geostudio.
Nel mio caso sto analizzando un flusso al di sotto di una palancola con un differenza di carico monte – valle di circa 8 metri.La stratigrafia consiste in uno strato impermeabile (10-7) di circa 15 metri soprastante a un con k= 10-5…
in output le linee equipotenziali mi risultano tutte molto vicine all’interno dello strato meno permeabile, e si distanziano una volta che raggiungono quello più permeabile; la distribuzione della pressione interstiziale rimane pressochè costante all’interno del primo strato, mentre aumenta regolarmente con la profondità partire dallo strato “sabbioso” sottostante…è ragionevole?
27 Marzo 2012 alle 18:18 #4495bernagozziAmministratore del forum“in output le linee equipotenziali mi risultano tutte molto vicine all’interno dello strato meno permeabile, e si distanziano una volta che raggiungono quello più permeabile”
In linea di principio la massima perdita di carico la dovresti rilevare nello strato meno permeabile. Visto che la differenza di permeabilità è molto elevata (due ordini di grandezza), quasi tutta la perdita di carico dovrebbe essere all’interno dello strato con k = 10^-7. Il fatto che all’interno di questo layer le equipotenziali si ravvicinano mentre nel layer con k = 10^-5 si diradano dovrebbe andare bene.
Non ho capito bene la seconda parte della domanda che dice
“la distribuzione della pressione interstiziale rimane pressochè costante all’interno del primo strato, mentre aumenta regolarmente con la profondità partire dallo strato “sabbioso” sottostante…è ragionevole?”
Se il livello più permeabile è quello superiore (cioè sopra k=10^-5 e sotto k=10^-7) allora la pressione interstiziale nello strato superiore dovrebbe mantenersi quasi costante. Questo è una conseguenza del fatto che in questo strato le equipotenziali sono estremamente diradate e quindi il carico idraulico nello strato è praticamente costante.
Ovviamente è costante facendo riferimento ad un lato della palancola. Dall’altro lato il carico idraulico deve essere differente, però sempre costante. Cioè, in pratica, a destra è costante ed uguale ad un certo valore mentre a sinistra è costante ed uguale ad un altro valore.
Questo almeno se ho capito bene il problema.
Saluti!29 Marzo 2012 alle 7:04 #4497zuberMembrosi è come dici tu in effetti, c’è qualcosa che non mi torna però..avrei bisogno di farti vedere l’immegine per spiegare meglio i miei dubbi.
grazie per l’aiuto comunque!
30 Marzo 2012 alle 6:31 #4493bernagozziAmministratore del forumSe vuoi puoi allegare un’immagine al tuo messaggio. C’è la funzione “invia allegato”.
Saluti30 Marzo 2012 alle 9:20 #4496zuberMembroIn questo caso non è una palancola ma un manufatto con 3 diaframmi : come dicevo c’è un carico a monte con H= di 19 m, a valle 6.5 m..uno strato superficiale di materiale argilloso con k=10-7 spesso circa 10 metri, e sotto sabbia con k=10-5.
A sinistra del modello ho impostato un “far field” boundary, considerando come un elemento infinitoil lato di sinistra.
in rosso sono rappresentate le boundary condition, e sono rappresentate in scala cromatica le pressioni interstiziali.il tutto è rappresentato su uno spazio orizzontale di 200 m circa
Visto che sono alle prime armi, ti chiedo se secondo te ha senso quello che ho fatto :)e se i risultati sono ragionevoli o no.
grazie mille per la disponibilità e la pazienza
31 Marzo 2012 alle 12:07 #4494bernagozziAmministratore del forumIo sono abituato a ragionare con i carichi idraulici, in quanto uso Modflow, e non con le pressioni interstiziali. In ogni caso, se con pressione interstiziale intendi l’altezza di pressione secondo la relazione
carico idraulico = altezza geometrica + altezza di pressione
si può comunque provare a fare una verifica.
Suggerimento: prova a fare girare il modello tenendo il lato di sinistra di lunghezza uguale al lato di destra (cioè a terminare il modello intorno a x=85) poi esporta 3 immagini:
1) la stratigrafia (in modo che sia chiaro il limite fra i due strati);
2) l’andamento dei carichi idraulici (se il software ti permette di esportarlo);
3) l’andamento delle pressioni interstiziali.In questo modo dovrebbe essere tutto più chiaro da interpretare, almeno per capire se le cose tornano
Poi, se tutto torna, ovviamente il modello finale deve essere fatto con il limite di sinistra di lunghezza infinita, se queste sono le condizioni reali del sito.
Saluti2 Aprile 2012 alle 12:44 #4498zuberMembroIn effetti facendo cosi i risultati mi sembrano abbastanza realistici.
grazie mille
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