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Andrea00Membro
Grazie a tutti per le risposte.
Avevo alcuni dubbi. Guardando qui e lì e scambiando idee con colleghi è venuto fuori che per sorgenti subaeree e sempre attive (quindi non con portate intermittenti) usare GHB o il Dreno sembrerebbe la stessa cosa.
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“This sometimes means it is better to have the subsurface connection for the head-dependent boundary be in a deeper model layer. This produces realistic dynamics if the path up from depth is a conduit coated by mineralization with little interaction with the surrounding subsurface material. One point – the equation for flow for the general head and drain boundary conditions is the same if the head in the subsurface is above the elevation of the ground surface. So I am thinking that either could be used for shallow or deep springs.”Non ne sono convintissimo però. Come suggeriva il dott. Bernagozzi anche io avrei usato il Dreno. Il dubbio che però ho sul dreno è sulla “Conduttanza” (mq/gg) che richiede modflow come dato che a me è sconosciuto. Pensavo, noto lo spessore della cella e il k potrei stimarlo con la formula C= KxLxW/M dove LxW la considero l’area della sorgente (anche se schematizzata puntiforme posso dare una dimensione) ed M lo spessore della cella?
Che ne pensate?L’uso della GHB semplifica gli input, ma cerca una distanza da “boundary distance”. Nel mio caso le sorgenti sono molto prossime al mare. Secondo voi potrei avere problemi di convergenza?
Per il dott. Baldi. Cosa intendeva con condizione di I grado? una CHD?
lo scopo finale sarebbe non tanto impostare la portata della sorgente (che ovviamente ho come dato sperimentale) ma ottenerla dal modello.Grazie davvero per l’aiuto
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