ciao. sono in sostanziale accordo con l’ipotesi ‘scientifica’ di zanarello.
se si tratta di acqua torbida…. non filtrata …. il rapporto ferro -manganese dovrebbe rispecchiare quello del terreno (le proporzioni di alluminio e silice sono invece fortemente influenzate da come viene trattato il campione [acidificazione per analisi o mineralizzazione spinta … uso concomitante di acido fluoridrico … ecc.]).
personalmente non ho mai visto argille con contenuti di manganese superiori a quelli del ferro; generalmente mi aspetto Mn=1/10 del Fe o poco più(zona veneto).
in caso di rilascio in acqua per condizioni di anossia, le cose cambiano radicalmente, e tanto più quanto aumenta la rideposizione del ferro per presenza di ossigeno quando il trasporto in falda cambia le condizioni redox al contorno( a pH neutri Fe2+ si ossida a Fe3+ e precipita come idrossido, il Mn2+ non passa a Mn4+ e quindi non precipita come idrossido bruno finchè l’ambiente non diventa basico [ossigeno disciolto secondo winkler insegna]).
vorrei però avanzare una domanda: le condizioni anossiche e la solubilizzazione di ferro e manganese dall’argilla, può degradare la struttura dell’argilla stessa fino a modificarne la permeabilità? il confinamento di un acquifero in condizioni di anossia è garantito dalle lenti di argilla esistenti o nel tempo queste perdono le loro proprietà?
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