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mariagiovaMembro
L’ipotesi di fare una media la scarterei. Se i valori sono venuti differenti di 3 ordini di grandezza significa che alcune prove sono state fatte in corrispondenza di fratture aperte (le prove con valori più alti) e altre sono state fatte in corrispondenza di roccia senza fratture o roccia quasi integra (le prove con valori più bassi).
Se fai una media di tutti i valori ottieni un numero che non caratterizza nulla.…a proposito poi…le prove sono state fatte in roccia o in terreno?? che tipo di roccia/terreno? Si capisce qualche cosa dall’RQD (tipo se ci sono forti variazioni nel gradi di fratturazione?
Tutti questi sono elementi importanti per la caratterizzazione, non puoi basare tutto loso sugli U.L. perchè altrimenti rischi di fare una valutazione incompleta e inesatta.
Saluti!!
mariagiovaMembrogià… non ci avevo pensato!! Ottima considerazione Fuffo!!
mariagiovaMembroRiguardo all’ultima domanda ti rispondo “a intuito”
E’ vero che se l’acqua ristagna nel foro può variare di temperatura (anche se non saprei dire di quanto…in fondo sta sempre a contatto con acqua di falda…). Forse non varia di tanto, ma un po’ sicuramente varia
E’ vero anche che se pompi acqua il livello si abbassa e quindi alla fine non misuri più un livello statico. Quindi ti consiglio di:1) esegui una misura di livello
2) metti in funzione la pompa, fai circolare un po’ d’acqua, spegni la pompa, poi fai la misura di temperatura…così dovresti aver risolto il tuo problema…è un idea (però, ti dico, non ho esperienza diretta nella misura della temperatura, quindi prendila un po’ così… )
mariagiovaMembroOttimo! condivido l’idea di Fuffo!
Allora…3 persone a versare secchiate d’acqua e una a fare il filmino!! 😆
mariagiovaMembroTi suggerisco un’idea che ho visto fare una volta (…quando l’ho vista fare non ha funzionato…ma forse tu sei più fortunato!!)
1) prendi tutte le taniche che riesci a recuperare…più ne hai e meglio é…
2) riempi tutte le taniche d’acqua (ACQUA DEL RUBINETTO E NON DEL FOSSO!!!)
3) versa più velocemente che puoi tutta l’acqua dentro al pozzo…se siete in due versate contemporaneamente in due…se siete in tre versate contemporaneamente in tre…se siete in quattro…allora visto che in quattro sul boccaforo non ci state uno intanto potrà fare un filmino da mettere su youtube!!!…insomma dovete realizzare un’effetto “cascata del Niagara” dentro al pozzo…se siete fortunati la cascata d’acqua farà smuovere un po’ il filo o i cavi e forse lo strumento si sblocca…
AUGURI!!
(ps…se siete in quattro e uno fa un filmino, poi postalo nel forum!!) 😆 😆
mariagiovaMembroIl FI è un fattore di forma adimensionale che equivale al rapporto fra il numero di linee equipotenziali e il numero di linee di flusso di un determinato frammento.
…così per ogni frammento puoi calcolare la portata q = (k * Deltah)/fi dove deltah è la differenza fra il carico idraluico a monte e a valle del frammento…
…trovi tutto spiegato su un testo dell’USGS…Trovi tutto spiegato nell’appendice B
mariagiovaMembroQuello che dice Fuffo è vero, il Modflow non è un programma semplice da maneggiare però, …dai… con un po’ di esercizio e di pazienza … insomma, per un vero geologo non esistono imprese impossibili
Saluti e buona tesi!!
mariagiovaMembroGuarda, ovviamente senza vedere il sito non si può dire nulla, comunque come inizio non è male.
Se l’acquifero è quel livello da 6 a 20 metri e se questo livello è continuo fin sotto casa tua è possibile che anche tu trovi l’acqua più o meno alla quota in cui l’ha trovata il tuo vicino di casaA T T E N Z I O N E !!!
NON SIGNIFICA CHE DOMANI DEVI INIZIARE A FARE IL BUCO !!! ❗
Significa che è possibile che ci sia l’acqua, ma che comunque va accertato per evitare di spendere soldi inutilmente. Quindi:
1) contatta un geologo della tua zona (lo so…sono di parte ma che ci vuoi fare…sono geologa anche io e quindi un po’ di fiducia in questa categoria ce l’ho )
2) fagli vedere la relazione del pozzo del tuo amico, è un dato che sicuramente gli sarà utile
3) se riesci nel frattempo a recuperare altre relazioni su pozzi fatti nelle vicinanze fagli vedere pure quelle. Più dati gli porti tu meno ne deve cercare lui…e tu spendi meno…e lui può lavorare meglio perchè ha più informazioni…poi vedi un po’ cosa ti dice…
AUGURI!!
mariagiovaMembroDirei che come prima informazione non è male.
Riesci ad essere più preciso riguardo alla stratigrafia del pozzo? cioè in altre parole, nella descrizione del pozzo ci dovrebbe essere scritto una cosa del tipo
da metri … a metri … e poi la descrizione, ad esempio “sabbia limosa con ghiaia” o una cosa del genere
… e così via…
…comunque dai, il fatto che a 250 metri da casa tua ci sia acqua a 15 metri di profondità è già un primo dato confortanteCiao!!
mariagiovaMembroNo, in generale il sistema di “andare a caso” non è proprio il massimo
So che a volte i pozzaroli fanno cosi, cioè perforano fino a che non trovano l’acqua e poi si fermano, ma puoi anche correre il rischio di fare un foro di 100 metri e non trovare nulla!!Intanto: vicino a te ci sono altri che hanno dei pozzi? Non è una regola, ma se vicino a te c’è uno che ha un pozzo e ha trovato l’acqua a 20 metri da p.c. … forse anche tu la troverai a quella quota…
Poi, di quanta acqua hai bisogno? anche questo ha la sua importanza per vedere cosa conviene fare…
Insomma, prova a dare qualche informazione un più, forse possiamo essere un po’ più precisi
Saluti!!
mariagiovaMembroCiao io farei così
Facciamo riferimento alla porzione di acquifero che sta dalla parte del punto A (tanto il procedimento è uguale anche dall’altra parte)[attachment=0:35fp68lo]ScreenShot.jpg[/attachment:35fp68lo]
1) l’acqua si muove nella direzione delle freccie e quindi fra la sezione S1 e la S2 la porzione di acquifero che alimenta il fiume è larga da p1 a p2
2) la portata di un acquifero è Q = k * i * A dove A è l’area della sezione di filtrazione. La sezione di filtrazione che ti interessa nel tuo caso è uguale al segmento P1_P2 moltiplicato lo spessore dell’acquifero quindi
Q = k * i * (p1_p2) * spessore dell’acquifero
Visto che la trasmissività T = K * spessore dell’acquifero
puoi scrivere
Q = T * i * (p1_p2)i è il gradiente idraulico e lo calcoli dividendo la differenza di carico idraulico per la distanza quindi
i = (7-6) / (p1_p3)
A questo punto il problema è risolto infatti: misuri la lunghezza P1_P3 e la lunghezza P1_P2 e poi
Q = T * (1/(p1_p3)) * p1_p2
in teoria non ti dovrebbe servire neppure sapere la scala della carta, visto che hai una lunghezza al numeratore e una al denominatore e quindi le unità di misura si elidono. Usando il pc le lunghezze mi sono venute
p1_p2 = 500 mm
p1_p3 = 410 mmQuindi Q = 0.01 (m^2/sec) * 1 (m) * 500 (mm) / 410 (mm) = 0.0122 m^3/sec
e questa è l’alimentazione che viene dalla parte del punto APoi calcola quella che viene dalla parte del punto B
Poi somma tutto
Io farei così. Poi ovviamente guardaci bene anche tu però il meccanismo almeno in teoria dovrebbe andare bene
Saluti!!!
mariagiovaMembroIo di solito uso la formula … non so se riesco a scriverla in questa finestra di testo.. ci provo
R=3000 x k x (radicequadrata di k)
Non tiene in considerazione le condizioni del sito, ma per farsi una idea può andare bene
mariagiovaMembroCiao, prova a dare un’occhiata a questi due
Celico P (1986): Prospezioni idrogeologiche. Liguori editore, ISBN 88-207-1331-4
Si tratta di un testo abbastanza completo che penso sia adatto a chi deve iniziare ad entrare un po’ nella materia. Le spiegazioni sono di immediata comprensione e i concetti sono spiegati molto chiaramente.Miliziano S (2006): Moti di filtrazione. Helvetius Edizioni. ISBN 88-86977-81-6
E’ un libricino di ridotte dimensioni che ho trovato una volta in fiera. Illustra in modo abbastanza semplice i principi che stanno alla base dei moti di filtrazione e presenta alcuni semplici modelli matematici per risolvere i principali schemi di flusso. Probabilmente è megio partire dal primo libro (prospezioni idrogeologiche) poi eventualmente approfondire su questo, che presuppone comunque già una certa padronanza della materia.Spero di esserti stata utile
MariaGiomariagiovaMembroIn effetti i valori sono un po’ discordanti.
E’ possibile che ci siano nel terreno delle lenti limose e delle lenti sabbiose?
in questo caso il tutto si potrebbe spiegare con l’intercettazione di queste lenti, ciè le prove eseguite in corrispondenza delle lenti sabbiose danno i valori più alti mentre le prove eseguite nelle lenti sabbioso limose danno i valori più bassi
mariagiovaMembroNon si potrebbe installare sul tubo della sorgente un contalitri del tipo di quello presente nella rete domestica per il controllo del consumo dell’acqua?
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