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bernagozziAmministratore del forum
Usando l’intuito mi vengono in mente due possibili soluzioni
1) posizionare una elettrovalvola con un timer in corrispondenza del tubo in uscida dalla sorgente. Poi si tratta di programmare il sistema in modo che ogni tot minuti il deviatore si attivi automaticamente e dirotti il flusso verso il serbatoio di accumulo di una delle due famiglie. Così ad esempio
dalle 8.00 alle 8.30 la sorgente va ad alimentare il serbatoio della famiglia A;
dalle 8.30 alle 9.00 la sorgente va ad alimentare il serbatoio della famiglia B;
dalle 9.00 alle 9.30 la sorgente torna ad alimentare il serbatoio della famiglia A;
…e così via…2) se siete appassionati di fai da te e volete evitare allacciamenti con la corrente elettrica, potete provare a costruire una bascula.
[attachment=0:qyqqmkoa]bascula.jpg[/attachment:qyqqmkoa]Il dispositivo, schematicamente rappresenteto in figura, funziona in questo modo:
1) l’acqua inizia a riempire uno dei due recipienti;
2) a mano a mano che il recipiente si riempie si inclina sempre di più fino a perdere l’equilibrio;
3) quando l’equilibrio si perde il reciliente si svuota nel primo serbatoio e si inclina su un lato;
4) il diaframma che si trova al centro si sposta dalla parte opposta rispetto al tubo in entrata e l’acqua inizia a riempire l’altro recipiente;
5) a mano a mano che l’altro recipiente si riempie la bascula si inclina progressivamente dal lato opposto e ad un certo punto si pedre nuovamente l’equilibrio e l’acqua si scarica nel secondo serbatoio.Il ciclo prosegue e la bascula scarica l’acqua alternativamente da una parte e dall’altra, ad una velocità che dipende dalla portata in ingresso: maggiore è la portata maggiore è la frequanza di oscillazione.
Con un po’ di ingegno dovrebbe essere possibile anche l’autocostruzione dello strumento.
Il sistema è diffusamente utilizzato per i pluviometri (cercare in internet “pluviometro bascula”, però si tratta di bascule molto piccole e inadatte al vostro uso. Però potete comunque provare a prendere spunto…
Saluti!bernagozziAmministratore del forumNo, non è proprio così. Mi spiego meglio.
Una cosa sono i dati caricati come basemap e un’altra sono i dati importati nel modello Modflow in forma numerica per far si che il modello prenda la forma o le caratteristiche desiderate.
La basemap, ad esempio la bitmap di cui parlavo, non interferisce in alcun modo con il risultato della modellazione e non modifica le caratteristiche di quota, distribuzione di permeabilitò, o altro del tuo modello. La puoi mettere, la puoi togliere e il modello resta sempre uguale. La basemap è solamente un ausilio grafico per vedere dove si colloca ad esempio una determinata isoipsa rispetto ad una strada o a quale distanza da un determinato punto topografico si ha una determinata depressione piezometrica.
Tutt’altra cosa invece è l’inserimento nel Groundwater Vistas di dati che vanno a modificate il modello Modflow, come ad esempio i dati relativi alla quota della superficie topografica o i dati relativi alla quota del bottom dei layer o i dati relativi alla distribuzione delle permeabilità.
Questi vano inseriti seguendo un altro procedimento, che prevede la selezione di un file di input, che nel caso più comune è un txt o un surfer, e nell’importazione di questo file nel modello Modflow.
Ovviamente in questo caso se il tuo modello Modflow ha 5 layer e vuoi ad esempio definire la geometria di ognuno dei layer, dovrai importare un file per la topografia + 5 file per definire il bottom di tutti i layer.
In questo caso però non si tratta di file che importi e cancelli (come nel caso delle bitmap, che puoi importare e cancellare a tuo piacimento per far visualizzare come base di riferimento quello che di volta in volta ti serve) ma si tratta di file che una volta importati vanno a modificare il tuo modello Modflow per plasmarlo nella forma da te voluta.
Forse la contraddizione è venuta dal fatto che ti avevo detto che potevi inserire delle bitmap per aiutarti a definire alcune caratteristiche del modello. Questo è vero ma deve essere inteso in questo senso
Esempio: Nell’area del mio modello Modflow passa un fiume che ovviamente deve essere adeguatamente modellato con l’opzione River in modo che sia possibile studiare i rapporti fra falda e fiume. Come posso fare in pratica per posizionare le celle “River” nella giusta posizione della griglia?
In questo caso posso:
1) con un programma da disegno ricalcare il tracciato del fiume in modo che sia chiaramente visibile a video
2) importare questa immagine come basemap “di lavoro”
3) una volta che la basemap di lavoro è posizionata correttamente nel modello ricalcarla per fare in modo che le celle su cui cade l’immagine del fiume siano definite con l’opzione “River”
4) a questo punto posso eliminare la basemap di lavoro e caricare ad esempio una seconda basemap di lavoro sulla quale ad esempio ho evidenziato l’andamento delle aree ad uguale permeabilità, che usero per definire la geometria delle zone di permeabilità.
Anche in questo caso, quindi, non è la basemap che va a modificare le caratteristiche del modello Modflow, ma la basemap serve solamente come ausilio grafico per aiutare “cliccare nel punto giusto della griglia”.
Saluti!bernagozziAmministratore del forumSe l’obiettivo è generare un modello Modflow costituito da un solo layer che ha come top la topografie e come bottom una sagoma uguale a quella della topografia ma spostata più in basso di 450 metri (in modo che in corrispondenza di ogni punto lo spessore del modello sia 450 metri) puoi procedere in questo modo.
1) importi il file surfer della tua superficie topografica (o il file txt, o qualunque altro file con i dati della superficie topografica che possa essere letto dal software) come bottom del layer 1. In questo modo il bottom del layer 1 assume la forma della tua topografia
2) clicca su props e spunta bottom elevation (vedi figura)
3) clicca ancora su props -> property values -> matrix editor
a questo punto ti si apre una specie di foglio a righe e colonne (tipo excell) che ti mostra il valore del bottom elevation di ogni cella del tuo modello (nella figura sono tutti uguale a 0 in quanto per farti l’esempio non ho importato alcune superficie topografica. Altrimenti vedresti in ogni cella un numero differente)
[attachment=1:hkrkehj9]matrix-editor.jpg[/attachment:hkrkehj9]
4) una volta aperta questa pagina clicca sul pulsante Math
[attachment=0:hkrkehj9]Math.jpg[/attachment:hkrkehj9]
Mediante questa finestra puoi eseguire alcune semplici operazioni matematiche sulla matrice dei dati. Ad esempio puoi fare sottrarre 450 a tutti i valori della matrice ed ottenere così una superficie di forma uguale alla topografia ma spostata tutta di 450 m più in basso
5) a questo punto non ti resta che importare ancora lo stesso file di dati della superficie topografica come top del layer 1 e dovresti ottenere il risultato desiderato.
Saluti!bernagozziAmministratore del forumPersonalmente quando realizzo modelli Modflow con Groundwater Vistas tendo ad inserire come base delle bitmap. In pratica, se devo inserire una base topografica, una base con riferimenti spaziali, una base per tracciare dei limiti o qualunque altra base che sia di ausilio alla lettura del modello o al tracciamento delle condizioni al contorno, tendo sempre ad utilizzare delle bitmap.
In pratica quindi trasformo l’oggetto che voglio inserire in bitmap e poi mediante il comando
file -> map -> bitmap
inserisco la bitmap che mi serve.Se nel corso della creazione del modello mi torna utile inserire un’altra base utilizzo il comando
file -> map -> remove bitmap
per rimuobere la bitmap corrente poi con
file -> map -> bitmap
carico la nuova bitmapin fase di inserimento della bitmap ti si apre una finestra di dialogo del tipo
[attachment=1:wkvzwadn]bitmap.jpg[/attachment:wkvzwadn]
dove devi indicare l’origine del modello (le coordinate del vertice in basso a sinistra) e le dimensioni in lunghezza e larghezza della bitmap (se il modello è lungo 10000 metri e alto 5000 metri dovrai indicare 10000 e 5000)
A questo punto dovresti vedere la bitmap che si sovrappone esattamente alla tua area di modellazione
Se non la vedi subito usa il punsante[attachment=0:wkvzwadn]zoom.jpg[/attachment:wkvzwadn]
a sinistra per vedere tutto il modello o il pulsante a destra per un refresh dell’immagine
Saluti!bernagozziAmministratore del forumIn questo caso allora, probabilmente si tratta di un problema di interpolazione. Probabilmente mancano dati sufficienti per eseguire una interpolazione corretta in profondità e quindi, per via della morfologia non regolare della superficie topografica, a volte la topografia risulta più bassa delle unità idrogeologiche che hai interpolato. In questi casi puoi provare ad introdurre nelle interpolazioni surfer alcuni punti fittizzi finalizzati proprio a “schiacciare” i limiti degli strati al di sotto della topografia.
Alla fine, comunque, la cosa importante è che non si verifichi il problema che hai posto, cioè una quota topografica inferiore alla quota della stratificazione.
Nota: Evita anche evvessivi assottigliamenti degli strati, in quanto potresti avere dei problemi di convergenza. Diciamo però che in fase iniziale puoi trascurare questo problema, poi se si dovesse presentare si valuterà come fare per risolverlo.
Saluti!bernagozziAmministratore del forumNon sono sicuro di aver capito esattamente il problema. A quanto mi sembra di aver capito tu sei partita con un solo layer, che di default ha base e tetto orizzontali, poi hai suddiviso il tuo modello Modflow in una serie di layer e hai sagomato i vari layer importando le quote dei bottom. A questo punto ti sei accorta che il bottom del primo strato supera la superficie topografica, in pratica la base del primo strato emerge al di sopra della topografia, e questo ovviamente non è possibile.
In questo caso puoi fare due cose:
1) se ricostruisci con il surfer tutti i limiti fra i layer (cioè il top del layer 1 e il bottom di tutti i layer del modello compreso il primo), allora devi accertarti che i file grid delle superfici che interpoli con il surfer non si intersechino le une con le altre. In pratica devi prendere la superficie del top del layer 1, sottrarre a questa la superficie del bottom del layer 1 (c’è una opzione del surfer che ti consente di fare questo) e verificare che non ci siano punti negativi, e così via fra il bottom del layer 1 e il bottom del layer 2, poi fra il bottom del layer 2 e il bottom del layer 3 ecc…
2) altrimenti puoi fare un solo layer e importare il top e il bottom di questo layer. Poi suddividi questo layer con l’opzione insert layer below, ripetendola tante volte quanti sono i layer che vuoi creare nel tuo modello. Poi con l’opzione grid -> uniform -> layer (multiple) puoi regolare in modo automatico la distanza fra i layer in modo da generare una suddivisione regolare in senso verticale dei tuoi layer. In questo caso però i layer intermedi seguono la topografia in tutti i punti.
Spero di aver capito la domanda, anche se non ne sono sicuro.
Se il problema è differente magari prova a precisarmelo meglio.
saluti!bernagozziAmministratore del forumLa figura ripropone un modello schematico di permeametro. La perdita di carico alle estremità del provino di terreno è delta h e il provino è lungo L. Il gradiente idraulico risulta quindi
i = delta h /L
Posto che fra le estremità del provino è presente una differenza di carico idraulico, all’interno del provino si innesca un moto di filtrazione diretto dal basso verso l’alto, cioè in direzione opposta alla forza di gravità. Il terreno tende ad opporsi alla filtrazione dell’acqua. Se si immaginasse di togliere il provino dallo strumento e di mantenere invariata la posizione del serbatoio di carico, la velocità di deflusso dell’acqua aumenterebbe enormemente. Il terreno quindi “fa da freno” all’acqua.[attachment=0:3cdgpjg8]permeametro-schema.jpg[/attachment:3cdgpjg8]
Se si alza il serbatoio di carico, deltah aumenta e di conseguenza la spinta dell’acqua sul terreno aumenta. Se al posto del terreno ci fosse un tappo a tenuta o una membrana di gomma, ad un certo punto si avrebbe la rottura ma il terreno non è ne un tappo, ne una membrana di gomma. L’azione di freno che il terreno esercita viene distribuita attraverso tutto lo spessore di materiale attraversato e si può immaginare che ogni singola particella di terreno contribuisca ad esercitare un po’ di azione frenante. Tutto il peso della colonna d’acqua di altezza deltah (peso che è uguale a delta h x gamma w) che spinge dal basso verso l’alto viene quindi assorbito dal provino, che può solo opporsi con il suo peso, che è uguale a “gamma primo” x L
Tradotto in formule questo significa che esiste una componente (delta h x gamma w) che spinge dal basso verso l’alto e che tende a sollevare il terreno e una componente (gamma primo x L) che tende a spingere il terreno verso il basso.
Quando
Delta h x gamma w = L x gamma primo
le due forze si equivalgono e le particelle di terreno risultano come “sospese”, quasi “prive di peso” in quanto tutto il loro peso è sostenuto dall’acqua che filtra dal basso verso l’alto.
L’equazione può essere riscritta nella forma
Delta h/L = ic =gamma primo / gamma w
ic è il gradiente idraulico critico.
Saluti!bernagozziAmministratore del forumIn linea di massima, in mancanza di ulteriori informazioni, di solito si assume che esista una relazione lineare fra quota e piovosità. Questa relazione vale tanto più quanto più le stazioni meteo sono vicine fra di loro. La relazione non è applicabile se le stazioni si trovano in contesti geografici differenti (ad esempio non è applicabile se due stazioni, anche vicine in linea d’aria fra di loro, si trovano una sul versante adriatico e una sul versante tirrenico rispetto al crinale appenninico)
Se le tue stazioni sono vicine fra di loro e se si trovano nello stesso contensto geografico e climatico allora puoi provare a procedere in questo modo
1) Per ogni stazione calcoli la piovosità media annua (il periodo di riferimento deve essere il medesimo per tutte le stazioni). Per eseguire questa operazione puoi fare riferimento a questo post.
2) dopo aver creato una tabella excell del tipo
Nome stazione; Quota; Piovosità media
puoi provare a fare un grafico “quota” – “piovosità media” e, usando le opzioni che l’excell ti mette a disposizione, puoi provare a tracciare la retta di interpolazione dei punti.L’equazione della retta (che puoi fare visualizzare sul grafico) ti consente a questo punto di calclare la pioggia annua di un punto ad una determinata quota.
Saluti!
bernagozziAmministratore del forumPremetto che non sono un esperto di Autocad, quindi probabilmente esistono metodi anche automatici per l’estrazione delle coordinate.
Nella peggiore delle ipotesi puoi sempre posizionarti con il cursore sui tuoi punti e crearti a mano un file di coordinate x, y, z da importare nel tuo modello. Considera infatti che, anche se la ricostruzione della superficie topografica non è perfetta, gli errori che si vengono a determinare sono di solito abbastanza ridotti e comunque molto inferiori a quelli dovuti alle incertezze proprie di tutti i modelli (distribuzione dei valori di permeabilità in primo luogo).
Quindi, se non riesci in altro modo, puoi prelevare un po’ di punti quotati in modo manuale e usare questi punti per definire, anche in modo un po’ approssimativo, la topografia della tua area.
saluti!bernagozziAmministratore del forumSempre in quella directory puoi trovare il documento GV5_commandreference che personalmente ho trovato abbastanza utile. Il manuale che hai riportato ti guida nella creazione del primo modello Modflow e ti illustra le varie funzionalità del programma mentre il commandreference ti indica con dettaglio tutte le caratteristiche dei pacchetti del programma.
Molto utile, sopratutto se hai un problema specifico, è l’help del programma, che con le funzioni di ricerca ti consente spesso di individuare rapidamente il punto che stai cercando.Questi però sono testi che servono principalmente per usare il programma e non entrano nel merito delle tecniche per trasformare un problema reale in un modello numerico. Non sono cioè manuali di modellazione idrogeologica, ma sono esclusivamente documenti per guidare nell’uso del software.
Saluti!
bernagozziAmministratore del forumPer i due problemi che poni puoi provare a seguire queste due strade
Il primo messaggio dice che 52190 celle del layer 1 (il layer superiore) hanno un carico idraulico di partenza inferiore alla quota del bottom del layer. In pratica quindi esistono 52190 celle che all’inizio della simulazione risultano insature. Questo fenomeno di solito capita quando si modificano il top e il bottom dei layer per adattarli alla topografia, operazione che tu hai dovuto fare per adattare il modello alla topografia reale del sito.
In sintesi succede questo: all’inizio, nella finestra di immissione che hai in fase di creazione di un nuovo modello, ti viene chiesto di definire il top e il bottom del modello e il numero del layer. Se ad esempio decidi che il top è 30 m, il bottom è 0 m e che il modello è suddiviso in 3 layer, il primo layer sarà di default compreso fra 20 e 30 m.
Il Groundwater Vistas assume sempre di default che il carico idraulico iniziale da attribuire alle celle del modello sia uguale al top che hai definito in fase di immissione, cioè nel caso dell’esempio 30 m. Se tu vai a modificare la topografia del modello è possibile che dopo aver introdotto il top e il bottom dei vari layer, il bottom del primo layer sia in aluni punti superiore ai 30 m e di conseguenza una parte delle celle all’inizio della simulazione risultano insature.
Il Modflow in generale si comporta bene quando una cella nel corso della simulazione da satura diviene insatura ma può avere difficoltà nel processo inverso, cioè nel rendere sature delle celle insature. Per questa ragione all’inizio di una simulazione è bene che non ci siano celle insature.
Per risolvere questo problema occorre[attachment=2:17thf235]impostazione-carico-idraulico-iniziale.jpg[/attachment:17thf235]
Aprire la finestra Model -> Modflow -> Package Option (vedi immagine sovrastante)
e selezionare la linguetta Initial Head
[attachment=1:17thf235]Initial-Head.jpg[/attachment:17thf235]
Dovrebbe essere selezionata come opzione di defaul la voce
“Use Default Heads in Spreadsheet Below”
e se guardi nella tabella sottostante dovresti appunto trovare per i tre layer del modello il valore del top del modello che avevi inizialmente scelto in fase di creazione del tuo modello (se non hai modificato questo valore dovrebbe essere 100)
A questo punto è sufficiente scegliere una di queste due strade
1) modificare manualmente i valori della tabella mettendo la quota più elevata presente nella tua superficie topografica (in questo modo tutte le celle sono sicuramente sature)
2) selezionare dal menù a tendina la voce “top of layer 1” (in questo modo ad ogni cella viene associato un carico idraulico uguale alla superrficie topografica in quel punto)[attachment=0:17thf235]top-of-layer-1.jpg[/attachment:17thf235]
Procedendo in questo modo il problema dovrebbe risolversi
Per quello che riguarda il secondo warning puoi provafe a cliccare sulla linguetta BCF-LPF (la trovi di fianco rispetto alla linguetta “initial head”) e spuntare la casella “Storage coefficient represent specific storage”
Questo warning potrebbe rimanere, ma non influenza i risultati della simulazione. Dovrebbe essere solamente un avvertimento per ricordare al modellatore questa caratteristica del software.
Se il modello continua a non girare magari prova a postare gli altri eventuali warning o messaggi di errore che compariranno.
Saluti!
bernagozziAmministratore del forumUna risposta ad una domanda simile alla tua prima domanda la puoi trovare in questo post
Per quello che riguarda il secondo quesito il problema, più che di modellazione Modflow, è di interpretazione idrogeologica del sito e non esiste una regola generale.
Se hai già tracciate una serie di sezioni puoi provare a utilizzare queste sezioni come base per tracciare sezioni perpendicolari, in modo da ottenere una specie di griglia di sezioni orientate in un senso e in senso perpendicolare e riuscire a ricavare in questo modo la quota delle varie unità idrogeologiche in una serie di punti della tua area di modellazione. Poi puoi procedere ad interpolare i punti creando i layer di spessore variabile usando ad esempio uno dei due metodi (importazione del file x, y, z o importazione file surfer) descritti nel post che ti ho citato all’inizio.
Se non hai sezioni tracciate su tutta l’area e quindi se hai dei “buchi” nella tua interpretazione, il criterio potrebbe essere quello di interpretare in un’ottiva cautelativa, cioè eseguire la più sfavorevole fra le interpretazioni geologiche realistiche.
Ovviamente si tratta di indicazioni molto generiche che devono essere sempre calate sul singolo problema.
Saluti!bernagozziAmministratore del forumPer definire la quota del bottom e del top dei layer del modello esistono vari metodi. Personalmente ho sempre usato solamente l’importazione di file txt e l’importazione di file surfer mentre non ho mai usato l’importazione di shape.
In generale comunque occorre definire il top del layer superiore (che è la superficie topografica) e il bttom di tutti i layer, compreso del layer superiore. Il bottom del layer inferiore rappresenta la base del modello. Quindi, se hai un modello con un layer devi definire il top e il bottom di questo layer, mentre se hai un modello con 3 layer devi definire il top del primo layer e il bottom del primo, del secondo e del terzo layer.
In fase di calcolo, se non si modificano le impostazioni di default, il programma assume che il top di un determinato layer coincida con il bottom del layer superiore e quindi, definendo i bottom, vengono anche automaticamente definiti i top.
Non è strettamente necessario definire tutti i bottom. Se ad esempio realizzi un modello ad un layer ed assumi che la base del modello sia orizzontale allora è sufficiente definire il top del layer e definire il bottom direttamente usando le impostazioni iniziali. Questo ovviamente dipende da modello a modello e va calato sui singoli casi.
Da un punto di vista operativo le operazioni per la definizione del top e del bottom di un layer sono uguali. Di seguito ti indico i passaggi per l’importazione di file di testo e di file surfer.Uso di un file di testo
Il file di testo è un file del tipo x, y, z dove x e y rappresentano le coordinate di una serie di punti quotati e z rappresentano le quote dei punti.
Per definire il top del layer 1 occorre posizionarsi con il cubo di navigazione sul layer 1[attachment=4:3moaf7dv]settaggio-top-modello-modflow.jpg[/attachment:3moaf7dv]
e spuntare la voce “top elevation” (se si voleva definire il borrom del layer 2 occorreva individuare nel cubo il layer 2 e selezionate bottom elevation)
Poi occorre selezionare la voce xyz[attachment=3:3moaf7dv]utilizzo-file-testo-modflow-top-elevation.jpg[/attachment:3moaf7dv]
e a questo punto si apre questa finestra di dialogo.
[attachment=2:3moaf7dv]finestra-dialogo-xyz.jpg[/attachment:3moaf7dv]
dopo aver selezionato il file indicare in quali colonne sono contenuti i valori di x, y e z (se il file è già in formato x, y, z) lasciare i valori di default, se fosse nel formato z, x, y, allora vicino a z andrà segnato 1, vicino a x andrà segnato 2 e vicino a y andrà segnato 3).
Se in testa al file ci sono delle rige di commento, indicare il numero di queste righe alla voce No of line to skip at top of file
Se i dati x e y sono riferite alle coordinate del sito (caso più comune) spuntare la casella “file contains site coordinate”.
A questo punto premendo ok il top del layer 1 viene creato sulla base dell’interpolazione dei valori contenuti nel file.Uso di un file surfer
Se si vuole usare un file surfer selezionare “surfer”
[attachment=1:3moaf7dv]surfer-top-layer.jpg[/attachment:3moaf7dv]
si apre la seguente finestra di dialogo
[attachment=0:3moaf7dv]finestra-dialogo-surfer.jpg[/attachment:3moaf7dv]
Individuare il file surfer e, se il file è in site coordinate (caso più comune) spuntare la relativa casella
premendo ok il top del layer 1 si modellerà secondo il file surfer selezionato.
Queste operazioni possono essere ripetute per i bottom degli altri layer in modo analogo
saluti!
bernagozziAmministratore del forumProbabilmente ho capito male la domanda.
Nel post precedente ho indicato come si fa a sovrapporre alla griglia del modello l’immagine della topografia. Questa operazione non ha alcune influenza sui risultati della modellazione. Si tratta solamente di una immagine sovrapposta al modello che rende collocabile i risultati della modellazione nello spazio (cioè in pratica si sovrappongono le case, i fiumi, le strade, le isoipse, ecc… alle curve equipotenziali calcolate dal Modflow).
Diverso è creare gli spessori dei singoli layer, che mi sembra di capire sia il vostro problema.
Se il problema è questo, cioè creare gli spessori dei singoli layer, allora posso darvi qualche indicazione a riguardo
Fatemi sapere
Saluti!bernagozziAmministratore del forumDi solito io preferisco convertire le basi topografiche in immagini bitmap e poi inserire le bitmap al di sopra della griglia.
In questo caso i passaggi da eseguire sono questi:
1) creare una bitmap della base topografica ritagliata di dimensioni esattamente uguali a quelle del rettangolo del modello;
2) selezionare l’opzione map-> bitmap come visualizzato nell’immagine sottostante;[attachment=2:6z6iezkf]inserimento_bitmap.jpg[/attachment:6z6iezkf]
3) dopo aver selezionato la bitmap della base topografica compare una finestra tipo
questa.[attachment=1:6z6iezkf]opzioni-bitmap-modflow.jpg[/attachment:6z6iezkf]
A questo punto origin x e y devono essere impostati secondo l’origine della bitmap nel modello (le coordinate del vertice in basso a sinistra) e Height e Width devono essere impostati uguali alla atezza e larghezza del modello in pianta (in pratica sono le dimensioni del rettangolo della griglia)
L’immagine a questo punto dovrebbe andare al suo posto (eventualmente fare un refresh usando questo pulsante)
[attachment=0:6z6iezkf]refresh.jpg[/attachment:6z6iezkf]
Saluti
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