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gianfyMembro
Per il sensore direi che il decimo di grado è più che sufficiente.
Guarda mi è capitato di eseguire delle misure di temperatura in sorgenti seguendo un preciso protocollo che doveva assicurare l’esattezza della misura (prima si riempie il recipiente con l’acqua della sorgente e lo si lascia pieno un minuto per portare il recipiente alla temperatura dell’acqua, poi si butta l’acqua e si riempie nuovamente il recipiente, poi si mette immediatamente il sondino nell’acqua, …ecc…ecc…, insomma, una procedura studiata per bene)
Ok, nonostante tutto questo facendo due o tre misure ripetute, uno o due decimi di differenza venivano sempre, anche facendo la massima attenzione.quindi penso che il decimo di grado possa essere un errore strumentale più che accettabile.
…per quello che riguarda la lunghezza del fino non saprei dire se un fino lungo rende meno precisa la lettura. A “naso” direi che non c’entra nulla…però la cosa migliore è chiedere al produttore
Ciao!!
gianfyMembroNon c’è ancora molto in giro. La materia è nuova e le Regioni sono ancora un po’ indietro con l’emanazione delle direttive.
Ho provato a guardare, anche perchè la cosa interessa anche me, e ho trovato questo documento di riferimento, relativo alla Lombardia.
Questo è il link
http://www.provincia.milano.it/ambiente … rmiche.pdf
Lancio un’idea per tutti
Si potrebbe provare a fare una raccolta di link interessanti per il discorso della geotermia in modo da avere tutti le idee un po’ più chiare sull’argomento?gianfyMembroSe devi fare delle prove penetrometriche puoi usare il piezocono, così riesci anche a ricavare il k del terreno
gianfyMembroE’ quello che all’inizio ho pensato anch’io ma dalla bibliografia non risulta che la formazione in questione (che per la solita questione di riservatezza professionale non ti posso dire qual’è!), sia caratterizzata da una alternanza di livelli limosi-sabbiosi-gliaiosi. Dovrebbe invece essere una formazione sostanzialmente omogenea, e quasto è confermato anche dalle prove eseguite con il piezocono. Infatti, ed è una delle prime cose che ho guardato, non si vedono delle variazioni di resistenza alla punta in corrispondenza delle prove di permeabilità con valori molto alti o molto bassi, quindi sembra proprio che il mezzo sia sostanzialmente omogeneo da un punto di vista granulometrico, ma non omogeneo per quello che riguarda la permeabilità.
gianfyMembroDimenticavo di dire che nei fori fatti con il piezocono è stata tentata l’installazione di tubi piezometrici. Questa operazione però non è riuscita in quanto il foro si è chiuso al momento dell’estrazione delle aste e pertanto è stato possibile infiggere i tubi piezometrici per una profondità non superiore ai 2-3 metri. Il livello di falda riportato in figura deriva da una misurazione fatta in un pozzo che si trova nelle vicinanze dell’area. La misura, confermata anche dalla registrazione delle u del piezocono, dovrebbe essere corretta e quindi la falda dovrebbe trovarsi a circa 3 metri dal piano campagna.
gianfyMembro@Geomax wrote:
E’ meglio un cavo corto (50-60 metri) o un cavo lungo (200-300 metri)?
Per quello che riguarda la lunghezza ci sono dei pro è dei contro. Se il cavo è lungo riesci anche a misurare pozzi o piezometri profondi mentre se il cavo è corto riesci solamente a misurare pozzi e piezometri nei quali la falda non sia più bassa della lunghezza del cavo (cioè se la falda è a 70 metri da piano campagna e se tu hai un freatimetro da 60 metri non riesci a fare la misura)
Il contro è che più è lungo il cavo più costa lo strumento.
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